- INTERNO 3 - RISTORANTE VEGANO REGGIO EMILIA

Siamo stati a cena al ristorante “Interno 3” di Reggio Emilia, nella cerchia del centro della città, un locale interessante dal punto di vista degli interni e arredamenti; non appena entrati si percepisce un’aria di casa, un ingresso dove appoggiare il soprabito ed entri subito nella sala da pranzo di un appartamento, arredata con mobili vintage, alcuni forse un po’ troppo, ma che nel complesso si rendono essenziali nella cartolina in cui siete catapultati. Il personale è cordiale e ti accoglie con un sorriso, una emozione molto apprezzata da chi entra, perché induce sensazioni positive e relax. I tavoli sono di diverse dimensioni, da 4, 2, 6 e 8 persone, una sorta di riciclaggio dei mobili dei nostri nonni, che a quanto pare hanno trovato una seconda casa. Nella sala adiacente troverete ancora più accentuato il design retrò, grazie soprattutto alla presenta di una libreria sulla quale sono collocati tutti quegli oggetti che hanno un ricordo di infanzia passata, come la bilancia di plastica, piuttosto che la vecchia macchina da scrivere; le pareti presentano spatolate di intonaco, che si amalgamano bene nel contesto. Una nota insolita è la predisposizione dei bagni, ossia in una sala troverete quello per le donne e in un’altra quello degli uomini, attenzione a non sbagliarvi.

Il menu si presenta con una scelta ridotta di piatti, fra questi scegliamo un burger al carbone ( 10 euro) con patate al forno (5 euro), un Oriente express (12 euro) ossia un piatto unico composto da: 3 falaffel qualche verdura al vapore, 3 panini arabi e una salsina dal gusto piccante.

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I piatti non sono abbondanti, diciamo che non ti sazi completamente, soprattutto se prima non hai fatto da qualche parte un aperitivo o una merenda, ma quello che più ci ha colpito sono i prezzi, infatti non ci aspettavamo di riscontrare in un menu vegano dei prezzi classici della ristorazione con menù di carne, ricordiamo infatti che stiamo mangiando degli ortaggi e legumi, che come i ceci, sono reperibili tutto l’anno. 

Volendo provare anche una nota dolce, chiediamo la carta dei dessert, e con nostro stupore vediamo che tutti costano 8 / 9 euro;  con queste cifre, mi aspetterei che il dolce sia spaziale, visto che lo pago tanto quanto un primo piatto, pertanto optiamo per assaggiare la torta di carote servita con crema al cocco e marmellata di mirtilli; come ha sempre detto il mio mastro pasticcere “un dolce si definisce tale se è dolce, altrimenti perché farlo?”; di dolce in questo dessert ho percepito poco, con tanta delusione, perché per me il dolce è il momento più bello del fine pasto, è un peccato di gola che sai che non dovresti mangiare per via della linea, ma che in questi momenti settimanali non ti interessa. Forse a molti di voi farà impazzire questo dessert, io purtroppo non ho percepito quella sensazione di bontà che ti fa “leccare i baffi”.

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Totale della serata 43 euro in due (la somma comprende anche: acqua 2,50 euro + caffè 1,50 euro e coperto 4 euro), un prezzo pagato forse per la novità e la location, piuttosto che per i piatti, un peccato, perché le nostre aspettative verso questo locale erano alte, soprattutto perché le recensioni trovate erano tutte positive, ma nessuna appunto citava i prezzi, e questo infatti ci aveva insospettito. È sicuramente un locale da provare, soprattutto se amate le attenzioni, la cortesia e la presenza del personale, perché a differenza di altri locali vegan , qui siete in un ristorante o meglio a Casa.

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