CARO VITA E CARO CARRELLO

Care Lettrici e Lettori, come  Vi sarete accorti, il carrello della spesa si è trasformato da enorme contenitore porta tutto, scaffale compreso, ad un macigno con le ruote, non per il peso degli articoli che acquistate, ma bensì per il fatto che una volta conclusa la lista delle cose da acquistare, in media 50 pezzi  a settimana, iniziate un approccio di passione e dolore per arrivare alla cassa, perché inconsciamente sapete già che il totale dello scontrino corrisponderà ad una rata del mutuo e quindi iniziate a pensare se pagare con l’ultimo rene rimasto, oppure strisciare la carta, sperando che nel frattempo non sia stata addebitata sul conto corrente l’ultima bolletta iperstellare…che solo la navicella spaziale di Star Trek potrebbe avere a causa dei turbo reattori di cui è dotata.

Un tempo si andava al supermercato con una sorta di "piacere", per poter trascorrere un po’ di tempo libero in pace e serenità, lontano dai rumori molesti della propria abitazione, suocera inclusa, fra urla e continui lamenti di mogli, bambini e vicinato; ora anche questo luogo di “passeggio” in stile Viale Ceccherini in centro a Riccione è diventato un vero e proprio tormento, un girone infernale Dantesco, non c’è giorno che passi senza che i prezzi dei generi alimentari e non solo salgano di svariati punti di centesimi, sembra di assistere alla trasmissione “Ok il prezzo è Giusto”!, ci manca solo che sbuchi da dietro uno scaffale Iva Zanicchi e lo show può iniziare.

Immagino che anche Voi avrete fatto caso che il portafoglio è sempre lo stesso, ma quando mettete le borse della spesa in macchina sono sempre più vuote, tra poco basterà entrare nel negozio solamente con la bustina di carta per raccogliere le briciole, perché non sarà possibile acquistare nulla d’altro.

Il prezzo di molti articoli è raddoppiato, fra questi anche gli ingredienti basilari della quotidianità come ad esempio lo zucchero, ho fatto caso che nel supermercato dove faccio le provviste nel 2022 questo articolo costava 0.60 cent. al Kg, mentre ora costa 1.30 € quello della marca a basso prezzo! Se continuiamo così dovremo pagarlo come se fosse un lingotto d’oro; ma i casi di "lievitazione ultra terrena" sono anche per il latte il cui prezzo è passato da 0.75 centesimi per litro, a ben oltre l’1.30 € al litro, alcune marche avevano ventilato lo sforamento dei 2 euro al litro, che per fortuna ancora questa sciagura ce la siamo risparmiata, ma non si sa mai le cavallette arrivano sempre verso l'estate.

I problemi non finiscono qui, per chi è intollerante al lattosio e glutine i costi si moltiplicano al cubo (bisogna diventare matematici ed economisti ora per programmare le spese future), in quanto le farine gluten free e i prodotti privi di lattosio se prima costavano moderatamente tanto, ora è come se ci facessero una rapina senza la pistola, praticamente vi avvicinate alla cassa e uscite senza portafoglio, una magia di prestigio.

Vogliamo parlare della frutta e verdura? Ma sì, parliamo del nuovo reparto “gioielleria”, ebbene sì, se oggi volete fare un regalo di pregio ad una persona che stimate, regalate un bel ananas o delle fragole, ora costano tanto quanto dei diamanti alla borsa di Amsterdam.

Ma vi ricordate quando si poteva acquistare il branzino di allevamento a 7.50 euro al kg? Ecco è solo un ricordo, ora quel filetto in questione è schizzato al prezzo del Tonno pinne Rosse dell’Atlantico Meridionale, praticamente al banco pescheria ora vendono solo animali rari e in via di estinzione...

Cari amici lettori, pensavate che il racconto fosse finito così?

Ma assolutamente no, la sofferenza continua perché oltre all’aumento dei prezzi effettivi, i produttori si sono inventati il rituale del cambio peso, ebbene sì, molti dei prodotti sono dimagriti; tutto questo è fatto perché ci vogliono aiutare con la prova costume in attesa di questa estate, ma torniamo al punto, molti imballaggi sono rimasti gli stessi nella "forma e nel colore" ( e non stiamo parlando della canzone di Piero Pelù), ma il peso netto del prodotto è magicamente diminuito ad esempio: il riso che era venduto alla confezione da 1Kg ora è passato a confezioni da 800 gr. o 500 gr, oppure le quantità dei pezzi all’interno della confezione sono come per incanto diventate da 10 a 9, questo è il caso dei fazzoletti di carta, per non parlare degli strappi della carta da cucina e di quella igienica… ma Signore e Signori anche le patatina ci hanno modificato come OGM, fonte di grassi saturi e sostegno del buon umore, anche loro hanno ricevuto una sforbiciata alla grammatura, ma in realtà tutto questo è perché pensano al nostro benessere fisico e a ridurre il nostro colesterolo, quindi compri lo stesso articolo, lo paghi di più e hai una quantità inferiore di prodotto, direi che sono dei geni del male!!! Meritate un applauso collettivo!!!

L’associazione dei consumatori al riguardo si è mossa nelle opportune sedi, per cercare di smobilitare le istituzioni e i tribunali, ma non è un reato aumentare il prezzo dei prodotti, a meno che l’azienda non si trovi in una posizione predominante.

Vedi il link >>

Latte, il Codacons va in Procura: sul prezzo è in atto una speculazione - Il Sole 24 ORE

Ovviamente, se il consumatore non riesce più ad acquistare gli stessi prodotti, prova a girare la frittata ed acquistare prodotti simili, oppure a prediligere altre categorie, salutando con la mano quei prodotti che espongono prezzi da vetrina di lusso di Via Condotti a Roma. Così anche noi abbiamo optato per altri prodotti, oppure evitando completamente l’acquisto di altri. In questo ambito però abbiamo trovato supporto nella tecnologia, attraverso alcuni portali e App che ti permettono di acquistare quei generi alimentari che sono oramai arrivati al termine della loro vita e pertanto hanno una data di scadenza prossima al viaggio in discarica, ma pur di salvare il salvabile si possono acquistare a prezzi inferiori dei 2/3 del loro prezzo, lo stesso vale per il pane, la frutta e la verdura. In genere con una spesa di 5 euro per “box” ha un controvalore di 15 euro, bisogna solo individuato i punti vendita che sono propensi a praticare questa attività con congrua attenzione alle date di scadenza e allo stato di avanzamento del prodotto. La cosa bella è che anche i ristoranti, bar, pasticcerie e mense hanno iniziato questa "attività di recupero", questo permettere di avere un "salva cena" ad un costo contenuto di 5 euro per 2 persone e comunque si parla sempre di cibo ancora buono per il suo utilizzo.

Per raggiungere un ottimo risultato di recupero del cibo bisogna sensibilizzare anche i grandi store, le GDO e i supermercati, perché certamente anche loro buttano via una montagna di alimenti, in parte in scadenza e in parte perché non possono vendere sfusi alcuni articoli, pertanto se in una confezione anche solo 1 pezzo è mancante o è rovinato devono buttare via tutto l’insieme.

Pertanto basta optare per diverse soluzioni organizzative in cucina e con una spesa di 10 euro avete il pranzo e la cena per una settimana per 2 – 3 persone… Ovviamente il centro di tutto è il tempo che dovrete impiegare per mondare e pulire la frutta e la verdura e cucinarla nel giro di 1 o 2 giorni, disporla correttamente nel frigo e nella dispensa, ricordate sempre di collocare davanti i prodotti che hanno una scadenza imminente, inoltre avere sempre ben pianificato lo schema dei pasti: cosa cucinare e quando.

Lo so che sembra un gioco da tavolo e magari molti di voi potrebbero rispondere: “ma come faccio?, non ho tempo, ho tutta la giornata impegnata…il bimbo, la casa, jogging e il salto con la corda...”, la parte più difficile è iniziare questa attività e capire come giostrare il menu della famiglia, ma vedrete che sarà anche divertente, in quanto farete ogni settimana ricette nuove per salvare il cibo che troverete dentro la “BOX”, entrerete quindi anche Voi a far parte della comunità “Save the Food, Save the World”, perché se riuscite a consumare il cibo prima che si getti dal lavandino in direzione del bidone dell’umido, avrete contribuito a non immettere nell’atmosfera Co2 inutile, oltre a rallentare tutto quel processo di iper-consumismo che ci ha portato sull’orlo della distruzione climatica e di conseguenza anche del pianeta.

Quello di cui abbiamo parlato è solo una delle possibili soluzioni che si possono adottare contro il caro vita, senza incappare in offerte fantasma o fare troppe rinunce, il nostro comportamento è basilare per far sì che le aziende inizino a comprendere che il consumatore non è un’oca dalle uova d’oro e nemmeno un bancomat da prosciugare con l’aspirapolvere, ma è colui che dirige le regole del gioco e se loro vogliono essere al tavolo dei giocatori devono sottostare alle necessità economiche e principi del consumatore, il quale deve essere libero di affrontare le sue scelte in modo indipendente per non essere influenzato da pubblicità accattivanti ed essere sufficientemente informato per poter mettere a confronto i prodotti simili  fra loro ed optare per quello a lui più conveniente.

Voi come sbarcate il lunario della vostra vita quotidiana?
Come riuscite a far quadrare i conti a fine mese?
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